ETIMOLOGIA
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Prima di parlare della sua storia , dovremmo fare un po di chiarezza sull’ etimologia della parola’’ vino’’.
La parola ‘’vino ha un origine molto antica e vi sono diverse teorie a riguardo.
La prima , e più diffusa ,teoria farebbe derivare ‘’vino’’ dal sanscrito vena, termine formato con la radice ven- che significa ‘’ amare’’ , non a caso stessa radice di Venus, Venere.
La seconda teoria ci riconduce all’ antico ebraico ‘’iin’’, che cambiata dai greci in ‘’oinos ‘’sarebbe poi giunta ai latini.
Una terza teoria sostiene la tesi che provenga dalla radice sanscrita ‘’vi’’ che significa attorcigliarsi, il che sarebbe riconducibile all’immagine della forma della vite che si attorciglia, e da qui vino.
Cicerone infine farebbe derivare la parola latina ‘’vinum ‘’ da ‘’vir’’ (uomo) e ‘’ vis’’ ( forza).
Bacco
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Bacco , per i romani , e Dioniso, per i Greci, era l’ unico Dio con madre mortale.
il mito racconta, infatti, che questo ennesimo figlio di Zeus ,fosse ghiotto dei grappoli d’uva che crescevano sulle viti che ricoprivano la grotta delle Ninfe. Iniziò, PER DILETTO, a premere gli acini e, invitato dal profumo sprigionato, bevve questo succo rosseggiante e spumoso, ricevendo immediatamente un effetto rinvigorente e ringiovanente. Lo stesso Bacco, poi, decise di girare per il mondo a diffondere la sua invenzione, per far godere tutti gli uomini di questo nettare divino.
Bacco era un dio a metà strada, non solo perché frutto dell’amore tra Zeus ed una mortale, ma perché rappresentava il piacere ma allo stesso tempo caos e mancanza di senso di misura.
Essendo ,infatti un Dio molto chiassoso, venne chiamato bacco, che significava clamore, da qui il termine ‘’baccano’’.
Insomma possiamo definire il Dio del vino come un tramite tra gli impulsi umani e l’ elevazione al mistico.
NEI SECOLI
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Le tracce piu antiche di vino sono state scoperte in otto vasi di terracotta , in Georgia, e risalgono al periodo neolitIco. Insomma, un vino invecchiato di circa 8000 anni .
L’introduzione del vino in Italia si deve a due popoli principalmente, i Greci e i Fenici.
Anticamente il vino veniva allungato con acqua, evidentemente per un elevata gradazione alcolica causata delle vendemmie tardive dell’epoca,. In questo rito vi era la figura del’’ magister bibendi ‘’, ovvero un commensale che stabiliva sia la proporzione tra acqua e vino.
Dopo le invasioni barbariche e la caduta dell’Impero romano, l’Europa è attraversata da una grande crisi agricola. Molte campagne vengono abbandonate e la viticoltura sopravvive solo grazie all’opera degli ordini religiosi. In particolare i monaci benedettini che continuano a coltivare le vigne all’interno dei monasteri riservando il vino alle celebrazioni liturgiche .
Nel cristianesimo ,infatti ,il vino assume una fondamentale importanza, diventando, durante la messa ,il sangue di Cristo, e identificato come ‘’ bevanda di salvezza’’
Agli inizi del Seicento i progressi della lavorazione del vetro consentono la realizzazione di bottiglie più resistenti e l’uso del tappo in sughero e del cavatappi permettono una migliore conservazione del prodotto.
Il 1963 segna la nascita del sistema di classificazione delle D.O.C. (Denominazioni di Origine Controllata,) fondato sul legame i tra il vino e il terroir. Verso la fine degli anni Settanta è introdotta anche la D.O.C.G. (Denominazione di Origine Controllata e Garantita). Nel 1967 fa il suo debutto il Vinitaly, la fiera di Verona dedicata alla produzione vinicola nazionale.